L’avenir al Torino Film Festival 2016: Recensione
Felice di un meritato Orso d’argento per la migliore regia al Festival di Berlino, il film L’Avenir di Mia Hansen-Løve vede protagonista l’instancabile Isabelle Huppert, che con Elle di Paul Verhoeven è al suo secondo grande ruolo femminile dell’anno. Anche qui la regista lascia campo libero all’attrice, la cui interpretazione, al pari del film di Verhoeven, costituisce il fulcro del film.
Nathalie è un’appassionata professoressa di filosofia colta e intelligente. Un marito e due figli. Una madre che ha fondato la propria carriera sulla giovinezza, ergo non accetta la vecchiaia assillando la figlia con le sue depressioni e i suoi attacchi suicidi. E’ una grande lettrice di testi ricercati e ha un buon rapporto con Fabien, un suo ex allievo, ora uno scrittore di idee radicali. Perderà tutto questo e si troverà costretta a dover ricominciare. Nathalie si lascia convincere da Fabien a trascorrere alcuni giorni nella sua cascina in campagna con alcuni suoi giovani amici. Nathalie sembra adattarsi ma presto finirà col sentirsi fuori posto.
L’incertezza dell’avvenire, questo è il tema scelto da Mia Hansen-Løve: la storia di una donna di quarant’anni passati che crede che la vita non le riserverà altro. Ma tutto è effimero e scopre improvvisamente una libertà di cui non sa che farsene. Si convince che le va bene così, che ha le sue passioni letterarie, ma non è semplice fare a meno delle persone con cui si è passati i migliori anni della nostra vita. Si può ricominciare, fare persino delle rinunce ma qualcosa bisogna tenere se serve a mantenere il nostro “posto nel mondo”. Tema difficile da trattare quello de L’avenir. Difficile perché parte da una sensazione molto particolare.
Eppure risulta un film riuscitissimo. Una buona scrittura, i giusti eventi, la giusta attrice protagonista et…voilà! Il gioco è fatto. E tutto quello che accade alla protagonista del film sembra rimbalzare nella vita dello spettatore. Ed è difficile rimanere freddi di fronte allo splendido film di Mia Hansen-Løve.
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