Premio alla carriera a Pino Daniele a Sanremo 2019
Ancora una volta il Festival di Sanremo ha perso una grande occasione. Omaggiare con un premio alla carriera un artista come Pino Daniele all’una di notte è cosa indecente e perfino disgustosa. Tempi sbagliati nella scaletta? Se così fosse sarebbe ancora più grave perchè confermerebbe le insufficienze gravi di questo secondo festival targato Baglioni.
Resta l’amaro in bocca nel prendere atto che il direttore artistico Claudio Baglioni, grande amico “dell’ Uomo in Blues”, non abbia avuto la cura, la sensibilità e l’intelligenza di far ricevere un premio tanto prestigioso alle figlie di Pino Daniele, in un orario più decoroso e non a margine di una rappresentazione della seconda giornata di Festival abbastanza stiracchiata e noiosa.
In molti ci aspettavamo che la consegna del premio avvenisse in prima serata, casomai con un omaggio canoro al “Mascalzone Latino” da parte di Fiorella Mannoia o dello stesso Baglioni, e invece così non è stato.
Che dire in conclusione?! forse è giusto che sia andata così, del resto tra Pino Daniele e il Festival dei Fiori non c’è stato mai molto feeling. In quarant’anni di incisioni discografiche e di esibizioni dal vivo, Pino Daniele a Sanremo ha trovato praticamente solo porte chiuse. «Mi hanno eliminato» , disse una volta Pino in un’intervista di Radio Italia del 1992 (tranquillamente reperibile su YouTube).
Nel 1991, infatti, si presentò al Festival in veste di autore di Loredana Bertè. Per lei scrisse ‘In questa città’ (andatelo a riascoltare), brano di una bellezza rara che racconta del ritorno alla musica della Bertè dopo tre anni di silenzio e sofferenze causate dal matrimonio con Björn Borg. Nonostante il significato importante e la qualità superiore del pezzo, il brano viene eliminato quasi subito.
L’unica apparizione di Pino Daniele a Sanremo sarà vent’anni più tardi, nel 2009, per cantare davanti al pubblico commosso dell’Ariston ‘Quando’, cioè un pezzo di vent’anni prima. È questo l’aspetto delirante della kermesse festaiola di un Festival privato di tutti i contenuti canori e racchiuso attualmente nel format di un talent business” : nel 1991 è stato eliminato ma nel 2009 gli hanno chiesto di cantare un pezzo del 1991.
Insomma, in conclusione un Premio alla Carriera fuori tempo massimo, o per usare un termine fotografico, “fuori fuoco” o peggio ancora un premio dato e ricevuto alla fine di esibizioni canore discutibili che dimenticheremo presto o che abbiamo già dimenticato.
«Per incoraggiarti l’anno prossimo, cosa ti posso dire?» chiede l’intervistatore a Pino sempre nell’intervista a Radio Italia. Pino allora risponde: «Mi puoi dire: “Provaci ancora a Sanremo l’anno prossimo” Perché mi sono scoraggiato dopo tutti questi anni. Che poi io c’ho pure una simpatia per San Remo» conclude con la sua solita battuta pronta. «È il protettore delle barche, e io sono un uomo di mare.»