Musica

Second Elliptic Eye è il nuovo progetto di Paolo Mosca: Recensione.

Paolo Mosca ha ideato, eseguito e registrato un concept album che esprime l’amore efferato, l’amore incompreso, l’amore che sparge dubbi che diventano proiettili autoinflitti, ma anche la tenerezza dell’amore e il suo stato di grazia.

La forma che l’autore dà a questi discorsi amorosi musicali è aliena, stupefacente, ansiogena e coglie gli stati in cui ci si sente in certi momenti  in preda all’innamoramento: colpiti, smarriti, sconvolti dal proprio provare, ossessionati spesso e depressi come esaltati subito dopo o poco prima.

Il disco inizia con “Sobrietà Guascona” con Federica Mussinelli alla voce e al piano/tastiere Paolo Pischedda, per raccontare col dolore espresso dalla melodia, la consapevolezza della fine di un amore importante e tutto il rimorso per non aver fatto quello che avrebbe potuto cambiare le cose quando ancora si era in tempo.

“Ferite di Sale” con la voce di Sabrina Savino (anche lei nei Castadiva) e un’impronta più elettro rock per raccontare l’amore tra lei completamente invaghita che elemosina affetto e lui che le concede parafrasandolo solo una mano per amarla, con l’altra suonerà il piano.

“Fuoco Lento” in un ritmo percussivo ossessivo, l’organo che imperversa, con Paolo che canta dell’inganno dell’imbonitore che cerca di coercire l’immaginario di una innocente diventando il cattivo di turno.

Quasi teatrale e divertente “Fiori D’Attrazione” in un flusso di sensazioni che spazzano via ogni convenzionalità e pungolano, per ridere di sè stessi, ridere di lei, amare la natura, divertirsi cercando dei fiori da regalarle anche se ci dirà che siamo il suo cane.

“Don’t Be Too Sentimental” in un ronzio tintinnante, creati dal sinth e il piano dove tutto è confuso e appesantito dal tempo che è passato e invece si cerca di tirare fuori dal vortice degli anni passati ricordi della scuola, ormai quasi usciti dalla memoria, ma comunque, questi episodi rimangono melodiosi nella testa.

Sabrina Savino torna a cantare in “Oltre in mare” con il pianoforte che diventa corposo e dritto e questo per invocare l’amore di lui come il titolo del disco “Non amarmi senza dirmelo”. Perché non c’è niente di peggio di sapere troppo tardi di essere stato in realtà amati e la voce di Sabrina sa esprimere il dolore, l’ossessione, il coraggio di chiedere chiaramente al proprio amore se è reale.

Grande finale alla Eric Satie con “Il Nostro Deserto” per spingersi oltre e attraversare l’animo di lei o di lui e rimanere lì, nel profondo.

Un disco non per tutti, ma se avete le orecchie buone, potreste rimanere estasiati.

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